Uno dei sentieri classici, importantissimo dal punto di vista storico, economico e sociale.
Unico collegamento, assieme alla parallela mulattiera per la Bastià e Ritornato, tra il capoluogo
e le frazioni in quota della parte centrale della valle di Corio. Oltre seimila persone abitavano
la montagna di Corio, sino al secondo dopoguerra.
Questo tracciato era, sino alla costruzione della strada carrabile, iniziata nel 1914 e terminata
nel 1924 su idea ed instancabile lavoro del teologo Don Regis, priore di Piano Audi dal 1902 al 1947,
la via percorsa dai montanari per approvvigionarsi dei generi di prima necessità, farina, calce e mattoni
e per far giungere i loro prodotti - legna, carbone, formaggi burro e uova - ai mercati di Corio,
Lanzo, Ciriè e Torino. 9
Il «ponte mulino dell'Avvocato» era un vero e proprio collettore, punto di ritrovo per uomini e merci.
La strada giungeva sino a lì, il resto erano sentieri e mulattiere che si inerpicavano sino a raggiungere
tutte le frazioni, le borgate e le case sparse creando una vera e propria rete di camminamenti, molti
dei quali selciati e delimitati dalle famose «lose». Si racconta che le pietre di questi selciati siano
segnate dai chiodi degli scarponi dei montanari e che molti, per non consumare le preziose calzature,
percorressero le mulattiere ed i sentieri scalzi, per poi calzare i «ciocu» solo per entrare in paese.
Storie d'altri tempi, da non scordare e da rispettare, perché «il vento fa il suo giro...»
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