Qui si ricorda il singolare sacrificio di quattro caduti, sulla cui identità regnò, fin da quei tempi un silenzio penoso: partigiani o civili? Da dove giunsero a Corio? Chi erano? Non si seppero neppure i loro nomi, quindi nessuno potè portare notizie alle famiglie.
Quello che si sa di loro è ben poco, solo le seguenti informazioni in base ad alcune testimonianze.
Il 19 novembre 1944 reparti nazisti, dopo aver effettuato ogni sorta di angheria a Corio e dopo avervi trascorsa la notte, intorno a mezzogiorno lasciarono il paese e fucilarono quattro sconosciuti presso il ponte sul Fandaglia, lasciando poi la valle.
Nelle sue memorie il comandante Picat Re afferma trattarsi di partigiani prigionieri della 77° Brigata, catturati ad Alpette e poi portati a Corio ove sarebbero rimasti prigionieri per alcuni giorni all’albergo della Posta, in via Cavour.
Tuttavia restano forti perplessità circa la loro condizione, specialmente per il loro abbigliamento civile: probabilmente i nazifascisti li usarono per proteggersi la ritirata fino al ponte e poi se ne liberarono.
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Stele di Ponte Fandaglia (550 m)
Denominazione: IGNOTI NEL SACRIFICIO, NOTI NEL RICORDO
Località: SP 22, Ponte Fandaglia, tra Corio e Benne
Accessi: Itinerario WK.10